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Meditazione Vipassana

Meditazione Vipassana

Vipassana (pali, in sanscrito: vipasyana) è una delle principali forme della meditazione buddhista, detta anche meditazione di visione penetrativa. Nella lingua indiana, ai tempi del Buddha, la parola "passana" significava guardare, vedere ad occhi aperti, ma "vipassana" è osservare le cose così come sono in realtà, non semplicemente come sembrano essere. Si deve penetrare la verità apparente fino a raggiungere la verità fondamentale dell'intera struttura mentale e fisica. La meditazione vipassana non è finalizzata al raggiungimento di stati di assorbimento meditativo e non ha un carattere astrattivo come la meditazione samatha. Al contrario la meditazione vipassana intende sviluppare la massima consapevolezza. Il corpo e la mente sono il campo nel quale è possibile scoprire la verità del mondo fenomenico. La tecnica della meditazione vipassana è insegnata dal Buddha nel "Discorso sui fondamenti della presenza mentale" (Satipatthanasutta), e prevede i seguenti momenti:

 

CONTEMPLAZIONE DEL CORPO

  • Consapevolezza del respiro
  • Consapevolezza delle posizioni del corpo
  • Consapevolezza delle azioni del corpo
  • Consapevolezza delle parti del corpo
  • Consapevolezza degli elementi
  • Nove contemplazioni del cimitero


CONTEMPLAZIONE DELLE SENSAZIONI

CONTEMPLAZIONE DELLA MENTE

CONTEMPLAZIONE DEGLI OGGETTI MENTALI
 

  • In riferimento ai cinque ostacoli (desiderio sessuale, malizia, indolenza, ansia e dubbio).
  • In riferimento ai cinque aggregati dell'appropriazione (aggregato della materia, delle sensazioni, delle formazioni mentali, delle forze istintive e della coscienza).
  • In riferimento alle sei basi interne e alle sei basi esterne dei sensi (occhi, orecchie, naso, lingua, corpo e mente, e le realtà esterne corrispondenti).
  • In riferimento ai sette fattori del risveglio (presenza mentale, investigazione dei fenomeni, risveglio dell'energia, gioia, serenità, concentrazione ed equanimità).

 

Chi pratica questa meditazione viene condotto ad essere consapevole di ciò che si sta facendo, delle sensazioni che si prova e della propria attività mentale, in qualunque momento della giornata, non solo nel momento della pratica stessa. Si fa tuttavia presente come il Buddha indicasse in una sinergia tra la meditazione vipassana e quella samatha, in quanto senza un preventivo esercizio di concentrazione, risulta futile e pericoloso quanto andare in battaglia con una spada non affilata.