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Meditazione Buddhista

Meditazione Buddhista

I metodi principali della meditazione buddhista sono divisi in śamatha (meditazione della tranquillità) e vipassana (meditazione dell'intuito o di profonda visione). Il termine meditazione di visione profonda viene talvolta utilizzato per l'intera meditazione buddhista. Le meditazioni samatha includono l'anapanasati (coscienza del respiro) e i quattro brahma-viharas dei quali mettā bhāvanā è il più praticato; attraverso essa il praticante ottiene i quattro dhyāna (stati meditativi). Le meditazioni vipassana comprendono la contemplazione dell'impermanenza, la pratica dei sei elementi (la contemplazione del corpo e del respiro, della mente e delle sensazioni) e la contemplazione della condizionalità. Le meditazioni samatha solitamente precedono e preparano per quelle vipassana, a volte possono essere alternate. Contemplando l'oggetto della meditazione, il praticante ottiene il sati (consapevolezza) e il samādhi (unione del meditante con l'oggetto), base per l'illuminazione.

 

Śamatha (meditazioni della tranquillità):

  • anapanasati (serve a sviluppare la concentrazione)
  • mettā bhavana (serve ad annullare l'odio e l'attaccamento sentimentale e sviluppare la gentilezza amorevole)
  • karuna bhavana (serve ad annullare la crudeltà, il peccato sentimentale e l'ansia e sviluppare la compassione)
  • mudita bhavana (serve ad annullare il risentimento e l'invidia e sviluppare la gioia compartecipe)
  • upekkha bhavana (serve ad annullare l'indifferenza e neutralità apatica e a sviluppare l'equanimità)


Vipassana (meditazioni dell'intuito)

  • contemplazione dell'impermanenza (serve ad eliminare la bramosia e a sviluppare la pace interiore, libertà)
  • pratica dei sei elementi (serve ad annullare il narcisismo e a sviluppare la chiarezza sulla propria natura)
  • contemplazione della condizionalità (serve ad annullare l'ignoranza e a sviluppare saggezza e compassione)

 

Esistono altri tipi di meditazione, come su temi specifici, o metodi; ad esempio nello Zen/Chán si utilizza la meditazione zhǐguān (giapponese shikan o shikantaza) evolutasi nello zazen (meditazione seduti, concentrati sul respiro e la vacuità); essa è ripresa direttamente dalla Samatha (Zen è la traduzione di dhyāna, gli stati meditativi) e dalla Vipassana (zhi sta per samatha, guan per vipassana). In generale tutte le meditazioni buddhiste del Mahayana e del Vajrayana sono evoluzioni di samatha/vipassana praticato oggi nel Theravada, con l'utilizzo aggiuntivo dei mantra o di particolari oggetti di meditazione (es. Yidam).