
I mandala, non sono l'unica rappresentazione simbolica del cammino spirituale del meditante. C'è né uno molto antico che potremmo definire l'antesignano dei mandala, la rappresentazione dei 5 Kosha.
Nella Taittiriya Upanishad, testo databile intorno al 600 a.C., troviamo un famoso passaggio in cui viene illustrata la dottrina delle 5 persone o strati, successivamente chiamati involucri o guaine, i Kosha.
In questo testo il nostro corpo viene rappresentato come composto da stratificazioni che vanno dallo strato più denso, il corpo visibile, a quello non visibile, il corpo sottile. Ogni stratificazione è chiamata Kosha, "corpo dimensione", che influiscono sui diversi aspetti dell'esistenza umana. Queste 5 dimensioni, partendo da quella più esterna sono: Annamaya Kosha, il "corpo fatto di cibo"; Pranamaya Kosha, il "corpo bioplastico o dell'energia"; Manomaya Kosha, il "corpo mentale"; Vijnanamaya Kosha, il "corpo mentale superiore"; Anandamaya Kosha, il "corpo fatto di beatitudine".
Secondo questa rappresentazione, l'essenza incarnata della natura del Brahman, l'Assoluto, è racchiusa da diversi involucri, i quali vanno rettificati e trascesi. Si inizia col corpo fatto di cibo, passando per il corpo bioplastico, per il corpo fatto di pensiero, quello mentale superiore, fino ad arrivare all'involucro fatto di pienezza.
