
Lo Yoga, come il Samkhya, è classificato nel sistema filosofico indiano come Darsana, cioè uno dei punti di vista accettati dalla tradizione. Questo significa che è parte di un sistema molto più complesso, l'induismo.
Secondo questa filosofia non vi è differenza tra gli uomini e il Tutto, e questo Tutto origina ed è Brahman. Brahman acquisisce la nozione di fondamento e origine dell'intero reale. In pratica si passa dal modello dualista ateo del Samkhya, a quello monista politeista induista. Quindi non abbiamo più due entità, ma tre: il Purusha (lo spirito), la Prakriti (la natura) e Brahman (l'Assoluto, l'origine del tutto, il Dio creatore).
L'Induismo, come abbiamo detto, è una religione politeista, che se dal punto di vista squisitamente filosofico non è affatto coerente, dal punto di vista pratico è una "genialata", perché in pratica vi dice: "prega per chi vuoi, tanto stai pregando per me!". Questo significa che differenti divinità, possono rappresentare l'Assoluto, Brahman. Di fatti le divinità induiste, sono una specie di "avatar" dello stesso Brahman, una delle molteplici sue manifestazioni. Questo cambiamento aprirà la strada ad uno yoga influenzato dai culti popolari dell'India, lo “Yoga Devozionale”.