Secondo lo Yoga Sutra (Aforismi dello Yoga), testo in cui viene esposta la dottrina dello yoga, databile intorno al 200 a.C. e attribuito al Rishi Patanjali, la sofferenza dell'uomo è causata da cinque condizioni, i klesa. Questi cinque klesa sono: avidya (ignoranza), asmita (il sentimento di individualità), raga (piacere), dvesa (disgusto) e abhinivesa (paura della morte).
L'avidia, l'ignoranza, è la mancanza di consapevolezza della nostra vera natura, cioè pensare di essere materia, invece che spirito. Questa condizione è alla base di ogni tipo di sofferenza. Asmita, è il sentimento di individualità, credere in un falso "io". Queste due condizioni sono di origine intellettuale, cioè sono originate dalla nostra stessa psiche.
L'identificazione con un falso io, comporta un'ulteriore conseguenza, l'identificazione con la mente e con il prodotto delle sue manifestazioni: i pensieri e le emozioni, generando le successive manifestazioni dei klesa: raga e dvesa, piacere e disgusto. Raga e dvesa, sono la nostra continua oscillazione tra ciò che piace e ciò che non piace, e sono di origine emozionale.
Le nostre emozioni e i nostri pensieri, sono alimentati dalla nostra interazione con il mondo sulla base del nostro vissuto. Questo genera l'ultima manifestazione dei klesa, l'identificazione con il corpo, che a differenza dell'anima è destinato a invecchiare e morire. Questa è abhinivesa, la volontà di vivere o paura della morte, ed è originata dall'istinto.
Tutti questi klesa, sono in relazione con le principali aree del nostro cervello. Questa massa psichica gli indiani la chiamano "citta". Il termine citta, indica appunto la massa psichica, intesa come ciò che elabora l'insieme di tutte le sensazioni, dall'esterno e dall'interno. Questa massa psichica, è continuamente trascinata dal vortice, "vrtti", del pensiero e delle sensazioni.
Gli indiani per descrivere il comportamento della mente, fanno spesso il paragone della scimmia che continua a saltare da un ramo all'altro, esattamente come la mente viene continuamente trascinata dal vortice dei pensieri e delle emozioni, radicandoci sempre di più alla materia, e generando la sofferenza dell'uomo.
