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DHARMA: IL BISOGNO DELLA SPIRITUALITA'

Dharma, il bisogno della spiritualità

Nessuno conosce l'uomo eterno, assoluto e primordiale, nessuno sa quando il mondo pervenne a esistere. L'universo e la natura esistevano prima che l'uomo apparisse, ma quando l'uomo prese a evolversi, coltivò se stesso e cominciò a rendersi conto del proprio potenziale. Questo portò alla civiltà, con la quale giunsero a evolversi le parole e si svilupparono i concetti di Dio e di natura, di religione e spiritualità. 

 

Quando l'uomo è preso nella rete delle gioie terrene, si accorge di essere separato da ciò che chiama Dio e dalla natura, diventa preda delle opposte polarità: del piacere e della sofferenza, del bene e del male, dell'amore e dell'odio. Prigioniero degli opposti, l'uomo sente il bisogno di una divinità personale, suprema, non toccata dalle afflizioni, immune da azioni e reazioni e libera dall'esperienza della gioia e del dolore. Questo induce l'uomo a cercare l'ideale più alto, incarnato in Dio. Quindi l'Essere Eterno, che egli chiama il Signore, diventa il centro della sua attenzione, della sua concentrazione e della sua meditazione.

 

Nella fondamentale ricerca per raggiungerlo, l'uomo crea un codice di comportamento, grazie al quale può vivere in pace e in armonia con la natura, i suoi simili e se stesso. L'uomo impara a distinguere tra bene e male, virtù e vizio, moralità e immoralità. Nasce così un ampio concetto della retta azione (dharma) o scienza del dovere, dove Dharma, è ciò che sostiene, appoggia, sorregge e guida l'umanità a vivere una vita più elevata. Dharma è quindi la propensione dell'uomo ad espandersi verso l'infinito.