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L'IMPERATORE ASOKA

L'Impero Maurya, durante il regno di Asoka
L'Impero Maurya

Asoka Moriya il Grande (304 a.C. - 232 a.C.), fu il sovrano dell'impero Maurya (325 a.C. - 185 a.C.), il più grande e potente impero dell'antica India.

 

Dopo diverse conquiste militari, Asoka regnò su un territorio comprendente gran parte del subcontinente indiano, l'odierno Afghanistan, parte della Persia, odierno Iran, il Bengala, oggi diviso tra India e Bangladesh, e Assam.

 

Asoka, era figlio di una sposa di basso rango e anche tra i più giovani fra i principi. Ciò nonostante, il giovane Asoka, guadagnò il rispetto per le sue doti nelle discipline militari e accademiche. Quando raggiunse la maggiore età, fu messo a capo di diversi reggimenti e i fratellastri, cominciarono a temere la sua popolarità, quindi convinsero l'allora imperatore Maurya Bindusara, che il giovane principe complottasse contro di lui, perciò Asoka fu esiliato. 

 

Asoka trascorse due anni in esilio, poi fu richiamato dal padre per combattere contro la città di Ujjain, che si era ribellata. Quando Bindusara si ammalò, un gruppo di ministri ostili al principe ereditario Susima, convinse Asoka a prendere la corona. Quindi egli attaccò, uccidendo tutti i suoi fratellastri.

 

Asoka fu incoronato imperatore nel 268 a.C., il suo regno aggressivo e brutale, lo vide impegnato in innumerevoli battaglie sulle frontiere, grazie alle quali in otto anni, annesse al suo impero la gran parte del subcontinente indiano. 

 

La sanguinosa guerra di Kalinga, odierna Orissa, scoppiata intorno al 264 a.C., segnerà una svolta. Asoka scese in campo con tutto il suo esercito. Lo scontro fu violentissimo, moriranno circa 10.000 soldati dei Maurya e 100.000 tra soldati e civili dei Kalinga, tanto che la terra e i fiumi si sarebbero tinti di rosso vermiglio. Il giorno seguente la vittoria il giovane imperatore, camminando tra i cadaveri, sentì il peso delle sue colpe, a questo si aggiunse che la sua sposa, la regina Devi, inorridita dal conflitto, aveva lasciato il palazzo con i suoi due figli, Mahindra e Sanghamitra.

 

Asoka dopo di allora, si convertì al Buddhismo, diventandone un fervente sostenitore. Le leggi che Asoka introdusse, rappresentavano una vera rivoluzione culturale. Fu proibita la caccia e anche il ferimento di animali, si favorì il vegetarismo, si ridusse la durezza delle pene, furono costruiti ospedali per uomini e animali, università, ostelli gratuiti per i pellegrini, sistemi di irrigazione e traffico fluviale, e nuove strade. Le leggi, non discriminavano i cittadini per casta, fede o schieramento politico. In politica estera, dopo la prima fase imperialista, cercò di sostituire l'aggressione militare con gli accordi politici, creando stati satelliti e riducendo la necessità di sorvegliare le frontiere.

 

Asoka diede il suo sostegno formale al Buddhismo, e cercò di concretizzarlo organizzando l'invio di missionari nei paesi confinanti, soprattutto in quelli di cultura ellenistica. Per fare ordine tra le differenti scuole di pensiero buddhista, convocò anche un concilio, il terzo, che si svolse nella capitale Pataliputra. Il concilio, cercò di formalizzare il corpus delle scritture buddhiste, giungendo ad una formulazione, probabilmente simile al Canone pali, la più antica collezione di testi canonici buddhisti, dell'attuale scuola Theravada.