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RAJA YOGA, KARMA YOGA, JNANA YOGA, BHAKTI YOGA

I Quattro Sentieri di Base dello Yoga
Raja Yoga, Karma Yoga, Jnana Yoga, Bhakti Yoga

Nella scuola di pensiero induista del Vedanta, sono quattro i sentieri di base per raggiungere la salvezza: Raja Yoga, Karma Yoga, Jnana Yoga e Bhakti Yoga.

 

Raja Yoga

Il Raja-Yoga o <<Yoga regale>> è una precisa tecnica orientata all'acquisizione permanente di uno stato di coscienza <<allargata>>, in cui il Sé individuale (jivatman) e il Sé universale (paramatman) vengono percepiti come identici e come l'unica realtà su cui si basa il creato. Il Raja Yoga è il "percorso regale" che porta all'Unione del nostro microcosmo con il macrocosmo, tramite la padronanza di sé ed il controllo della mente. Questo tipo di Yoga insegna la padronanza dei sensi e delle vritti (fluttuazioni, onde di pensieri che costituiscono l'attività della mente). Esso propone il metodo della meditazione e dell'introspezione come mezzo supremo per realizzare l'Unione (Yoga). Lo Yoga regale, nella sua forma classica, costituisce uno dei sei Darsana (<<punto di vista, ottica, dottrina>>) cioè una delle sei <<visioni>> della realtà attorno alle quali si organizza il pensiero indù: Purva-Mimamsa e Uttara-Mimamsa o Vedanta, Nyaya e Vaisheshika, Samkhya e Yoga. L'ordinatore di quest'ultima dottrina fu Patanjali, che sintetizzò mirabilmente nei 194 enunciati dei suoi Yogasutra (Gli aforismi sullo Yoga) la disciplina dello Yoga regale.

 

Karma Yoga

"Karma Yoga" può essere tradotto "Via dell'azione"; è un tipo di filosofia empirica e diretta, una spiritualità semplice ed immediata basata sulla ricerca della trascendenza nell'azione stessa. Questo Yoga consiste nella progressiva purificazione e aderenza al Dharma (dovere universale) tramite le proprie azioni, dalle più piccole e quotidiane a quelle più importanti e decisive. Al Karma Yoga è dedicato il terzo capitolo della Bhagavad Gita.

 

Jnana Yoga

Jnana Yoga è il sentiero della conoscenza; secondo questo Yoga, la liberazione (Moksha) si può acquisire per mezzo della conoscenza di Brahman, riconoscendo il Brahman come il proprio Sé. La liberazione dal Samsara (ciclo delle nascite e delle morti) è ottenuta grazie alla realizzazione dell'identità dell'anima individuale (jiva) con l'Anima Suprema (Brahman). La causa di tutta la sofferenza e degli attaccamenti è l'ignoranza metafisica (Avidya); essa agisce come un velo (Maya) o uno schermo, che impedisce al Jiva di percepire la sua natura reale e divina. Nella sua piccolezza ed ignoranza, il Jiva (l'anima individuale) stupidamente si convince di essere separato e diverso da Brahman. La conoscenza di Brahman rimuove questo velo permettendo al Jiva di ristabilirsi nella sua propria natura essenziale: Sat-Chit-Ananda (Esistenza, Conoscenza, Beatitudine). Al Jnana Yoga è dedicato il quarto capitolo della Bhagavad Gita.

 

Bhakti Yoga

Bhakti yoga è la via della Bhakti, l'unione con Dio attraverso un intenso amore e profonda devozione. Questo Yoga tra tutti è il più semplice e diretto, e si rivolge alla maggioranza degli esseri umani proprio per la sua facilità di messa in pratica, dato che non richiede spiccate capacità intellettive o abilità particolari. Il Bhakti Yoga non è altro che intenso amore per Dio: poiché Egli è la personificazione dell'amore, la via più facile per raggiungerLo è amarLo. Al Bhakti Yoga è dedicato il dodicesimo capitolo della Bhagavad Gita.